7 Modi per vincere l'ansia

Di fronte all’ansia costante, che ci impedisce di affrontare le cose con la giusta calma, che fare?

Ecco come un grande esperto Robert L. Leahy, professore di psichiatria al Weill Medical della Cornell Univerity, affronta la questione specificando i vari passi per liberarsi dall’ansia e combattere le tensioni emotive.

  1. Stabilire quando serve preoccuparsi
  2. Accettare la realtà e impegnarsi per il cambiamento.
  3. Mettere in discussione il modo di pensare derivato dall’inquietudine
  4. Concentrarsi sulla minaccia più profonda
  5. Trasformare il fallimento in opportunità
  6. Usare le emozioni invece di preoccuparsene
  7. Assumere il controllo del tempo

Sono tutti punti che ho spesso provato ad attuare e che ho proposto alle persone che hanno forte ansia che seguo, con eccellenti risultati positivi.

Se vuoi un aiuto per vincere insieme la tua ansia, chiama subito per fissare il tuo primo appuntamento la dottoressa Patrizia Politano, Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale al 347.8228233.


La Terapia Breve per affrontare l'ansia è possibile e dà ottimi risultati anche per telefono o Skype, quindi non preoccuparti della distanza.

 

 1) Stabilire quando serve preoccuparsi.
Spesso è inutile rimuginare su alcune situazioni, per cui noi non possiamo far nulla.

L’inquietudine è inutile :
- quando ci si pongono domande su questioni che non hanno risposte (perché proprio a me? Cosa ho fatto di male? ).
- quando si rifiuta una situazione non perfetta.
- quando si crede di dover riflettere, pensare, rimuginare, perché è lo si vede come l’unico modo per eliminare l’ansia.
- quando si vorrebbe sapere subito come andrà a finire ciò che si desidera tanto.

 

2) Accettare la realtà e impegnarsi per il cambiamento.
Accogliere le situazioni come si presentano significa non mescolarle con le interpretazioni esagerate del nostro pensiero. Una volta riconosciuto cosa è successo e accettato, bisogna allora provare a trovare soluzioni possibili al problema, senza la pretesa che le cose brutte spariscano. A partire dal disagio che si prova, si presta attenzione al presente, ci si allontana dai pensieri catastrofici e di disperazione e così si riformulano nuovi progetti.

 

3) Mettere in discussione il modo di pensare derivato dall’inquietudine.
Vanno cioè considerate le convinzioni nella giusta prospettiva. Quanto è probabile che quello che temiamo si verifichi? Ci tranquillizziamo, pensiamo a come poter affrontare un esito negativo qualora si verificasse e dimostriamo così che non è un problema vero, ma una proiezione delle nostre paure. Quando la situazione si dovesse presentare, troveremo i mezzi per gestirla.
Inoltre per distaccarsi da quello che ci spaventa, può essere utile pensare a cosa suggeriremmo ad un amico qualora, avesse la nostra difficoltà.

 

4) Concentrarsi sulla minaccia più profonda:
occorre riflettere sulle convinzioni distorte, estreme e attraverso prove che smentiscono il pensiero rigido si va a riconoscere che cosa veramente ci terrorizza. E’ quello che accadrà o come ci giudicheranno? O il sentirsi inutili, la sensazione di aver sbagliato tutto? In ogni caso o c’è una esagerazione (perché non sempre abbiamo sbagliato) e si guarda solo quello che non va o ci si scoraggia non concedendosi altre possibilità. E se poi nonostante gli errori continuiamo a ripetere le stesse procedure che non vanno, va fatto un esame più approfondito di cosa ci impedisce di agire adeguatamente.

 

5) Trasformare il fallimento in opportunità:
è il comportamento a non essere efficace, non la persona ad essere sbagliata. Per questo è meglio apprendere dagli insuccessi che viverli come sconfitte personali. Impegnarsi di più è la giusta reazione al senso di fallimento.

 

6) Usare le emozioni invece di preoccuparsene.
Non bisogna pensare troppo, ma dare più spazio ai sentimenti, dando un senso a quello che si prova. Segnando su un diario cosa ci preoccupa, riusciamo a capire bene cosa proviamo e perché, in modo da affrontare le cose senza abbatterci. A tutto c’è un rimedio alla fine. Non vergogniamoci di ciò che proviamo e non mettiamoci nella condizione per cui chiudiamo i contatti pensando che nessuno ci capirebbe. L’ambiguità e le contraddizioni nei sentimenti è naturale; anche di noi stessi spesso pensiamo cose belle e brutte insieme. Per sciogliere qualche enigma, basta fare qualche scelta, sapendo che in tutto ci sono pro e contro.

 

7) Assumere il controllo del tempo.
Se siamo inquieti proviamo un senso di urgenza, il bisogno immediato di avere delle risposte, di vedere come andranno certe cose. Non ci si può certo fissare sul futuro incerto, né ci si può sempre preservare da eventuali pericoli. E’ meglio concentrarsi sul presente, essere consapevoli di ogni momento e migliorare quello che viviamo e ci sembra ansioso. Nel rendere più piacevoli le cose attuali, le preoccupazioni svaniscono e organizzando i tempi delle cose da fare e concentrandosi sui singoli compiti, si riesce a non rimanere intrappolati in un solo punto del tempo (ovvero la preoccupazione eccessiva), ma a guardare le situazioni in senso allargato. Quello che facciamo ora è solo una piccola parte di tutta la nostra vita: dilatando il senso del tempo si prende fiato e niente ci sembra una corsa, né ci scatena allarme. Se oggi non si riesce domani si riproverà. E nel caso in cui quello che vogliamo non si verificasse o dobbiamo trovare altre strade o rinunciare e cercare altri stimoli e interessi.
 

Se ti serve aiuto per combattere l'ansia, contattami subito.

Possiamo affrontarla e superarla insieme anche a distanza

  • per telefono
  • via Skype
  • o nel mio studio di persona.

Dottoressa Patrizia Politano, Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, specializzata presso l'Istituto Skinner di Roma.
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