La depressione
Dalla depressione si può uscire
Spesso parlando con persone che seguo, mi vengono rivolte diverse domande su cosa fare quando momenti di tristezza o ansia impediscono di vivere serenamente il quotidiano.
Non è semplice rispondere senza far riferimento al singolo vissuto o alle dinamiche familiari di ognuno. Ma ci sono alcune indicazioni generali che possono sicuramente migliorare la situazione, perché per star bene a volte basta riuscire a capire che serve prendersi cura di sé in modo più corretto.
Mi spiego meglio. Di solito, presi da impegni e dagli interessi lavorativi ci si dimentica di pensare a quello che ci gratifica e soddisfa veramente. Un po’ di tempo per riflettere, per mettere a punto gli obiettivi che si vuole perseguire e per dedicarsi ai veri valori ci consente di dare un senso a quello che facciamo. Riuscendo a programmare, a valutare concretamente degli obiettivi, siamo in grado di sfruttare le nostre energie, così da evitare di essere risucchiati passivamente da “quello che dobbiamo fare”. Certo ci sono dei doveri, abbiamo responsabilità, ma se non le viviamo da protagonisti potremmo essere talmente assorbiti e rimanere catturati in un tunnel che a lungo andare ci procura malessere.
La depressione in questo senso è un esaurimento delle energie a disposizione. E se poi ci si lascia andare arriva lo sconforto e l’annullamento di sé. Infatti, la mancanza di energia spesso è caratterizzata anche da una inquietudine interiore che sembra senza fine.
Un percorso di analisi di sé, permette di individuare quello che abbiamo dentro, i pensieri che ci tormentano e attraverso una indagine approfondita si può pian piano capire cosa non ci piace o quello che ci sembra lontano dai nostri desideri. La comprensione è già un primo passo, da qui poi si possono avviare strategie di soluzione. Ma se si rimane nel vago dove intervenire? Se non sappiamo bene cosa vogliamo, ci sentiamo smarriti ed è difficile vedere nuove luci, ma basta qualche elemento chiarificatore per aprire uno spiraglio alla porta della speranza che le cose possano andare diversamente.
Il motto da seguire dovrebbe essere sempre: “domani andrà meglio, basta che credo in quello che faccio..”
Accanto alla depressione e la stanchezza può emergere l’ansia di fare sempre tutto, di controllare l’esito degli eventi. E anche in questo caso è meglio concentrarsi su quello che per noi è prioritario e non interessarsi troppo del giudizio altrui, che ci priva della libertà di cui necessitiamo.
Se poi il malessere dovesse essere una conseguenza di un lutto, o della perdita del proprio impiego, o di un risultato negativo dei nostri progetti, è bene lavorare sui nostri limiti. Gli eventi esterni capitano, il dolore si fa avvertire, ma dopo un lavoro di accettazione si può riuscire ad andare avanti. Niente torna come prima, ma finché c’è vita altre opportunità ci possono capitare. I cari lontani ci accompagnano con il ricordo nel nostro nuovo cammino. Viviamo il presente e affrontiamo le complicazioni: forza e coraggio ci servono per uscirne vittoriosi.
Fa anche star male una relazione che non funziona bene, un matrimonio che è in crisi: in tali circostanze occorre la pazienza di mettersi in discussione, di fare un bilancio personale e recuperare quelle risorse che permettono di capire cosa sentiamo e come viviamo il legame che abbiamo con l'altro.