Corso sulle emozioni

Le  emozioni e il risvolto sullo star bene


Le emozioni e le loro implicazioni

Controllo delle reazioni positive e negative agli eventi.

La gestione dell’ansia quotidiana.

La costruzione di un pensiero realistico per sviluppare emozioni positive

 

 

Presso l’università della terza età di Numana e Sirolo da ottobre 2011 ad aprile 2012 si è svolto un corso, da me tenuto, sulle emozioni che ha come obiettivo quello di confrontarsi sui vissuti personali relativamente allo star bene. Si discute in particolare di quello che viene percepito come problema e delle procedure adatte per affrontare i momenti di sconforto o di panico che certe situazioni possono provocare.

All’inizio ci siamo concentrati sul nome delle emozioni, perché definirle aiuta a rendersi conto di quello che si prova e dell’origine di quello che sentiamo. Lasciare i sentimenti in un calderone, crea confusione e impedisce di capire i nostri bisogni. Inoltre, a volte non far emergere quello che abbiamo dentro equivale a negare i vissuti, con il rischio di ingigantire quello che ci blocca.
Partendo, invece, da quello che sentiamo è più semplice poi esaminare le nostre risorse e i nostri limiti. A questo punto, sfruttando i nostri punti forti possiamo elaborare le reazioni agli eventi ed usarle, per goderci quello che è positivo e gestire le situazioni problematiche.
Tutto il gruppo si è pronunciato sulla felicità, sulla gioia, sulle sfumature della paura, dell’ansia e della tristezza. Abbiamo così percorso i vari sentimenti passando dall’entusiasmo ai momenti di malinconia e siamo arrivati a capire che una persona ottimista sfrutta le occasioni non sentendosi vincolato alle situazioni negative, mentre la personalità pessimista influisce sulla percezione di come andranno le cose, prefigurando la catastrofe e sentendosi incapace di affrontare eventuali pericoli.
Lavorando su di sé, esaminando emozioni e comportamenti derivanti, si scopre che grazie alle energie che possediamo possiamo proporci obiettivi concreti e imparare a seguire dei progetti per la realizzazione dei nostri desideri.
Ma cosa vogliamo veramente? Investiamo sul momento presente o siamo troppo concentrati su rimpianti o su mete future? Il giusto equilibro tra emozione e sentimento ci permette di valutare in ogni fase della nostra vita cosa abbiamo raggiunto, cosa vogliamo ancora e cosa ci ha ostacolato, quando non siamo riusciti. Non si tratta di fallimento, ma di procedure scorrete, di impedimenti, che una volta superati, ci conducono ad un perfezionamento del percorso intrapreso. In tal modo, non serve preoccuparsi di quello che non è stato fatto o temere il futuro, in maniera esagerata, a tal punto di sentirsi frenati; bensì diventa opportuno guardare l’oggi e dare un senso ad ogni atto, ad ogni impegno. Qualunque espressione del nostro operato è importante e utile, per farci sentire vivi e in marcia verso l’attuazione dei nostri programmi.
Diventa importante quindi il processo decisionale all’interno del quale occupano il primo posto le nostre scelte, fatte di vantaggi e svantaggi.
Mentre però alla nostra mente si affaccia il momento decisivo, ci sfiora la paura, legata all’interesse di fare la cosa migliore..
Cosa temo di più? Di non riuscire o di sentirmi dire che non so fare? In parallelo le due preoccupazioni invadono la nostra mente e il rimuginare su cosa e come fare ha inizio. Allora, rimandare sembra la soluzione migliore. Eppure senza una azione risolutiva, le emozioni negative e i sensi di colpa si susseguono.
La paura di fare la scelta sbagliata può prendere piede in forma così ampia da impedire alla persona di muoversi verso quello che è il percorso di realizzazione dei propri desideri. Questi d’altra parte non possono rimanere astratti altrimenti diventano “quell’impossibile” che ci mancherà sempre e che non ci farà apprezzare quello che abbiamo. I sogni vanno accompagnati dalla loro fattibilità e dalla speranza che prima o poi si possono concretizzare. Tutto ciò necessita di un progetto chiaro e preciso, modificabile in corso di realizzazione. Solo così tutti i passaggi acquistano un senso e anche gli ostacoli o i momenti bui, diventano tollerabili. Inoltre questa è l’unica strada per toccare con mano i limiti di quello che vorremmo.


Il corso confronto ha come obiettivo di parlare di quello che sentiamo, quello che temiamo e desideriamo.. Soprattutto abbiamo esaminato un punto importante riguardante la percezione che abbiamo del dolore e della sofferenza, che caratterizza il vissuto di ciascuno e si struttura con sintomi e sensazioni globali di malessere.