Emozioni pensieri e comportamenti che fanno star bene

La forza delle emozioni

Quest’anno il corso svolto presso l’Unitre di Numana e Sirolo (ottobre 2015, aprile 2016) ha avuto come tema principale le emozioni. Ci siamo concentrati molto sul processo che ci porta alla consapevolezza di quello che siamo e che sentiamo. Amare e avere fiducia in sè, negli altri e nella vita permette di affrontare le paure, che inevitabilmente si affacciano al nostro orizzonte, quando siamo più deboli, quando ci presentano degli imprevisti, oppure quando dobbiamo portare a termine dei compiti per noi importanti.


Durante i vari incontri  abbiamo parlato proprio di come fare a dare il meglio di sè e come favorire i miglioramenti degli altri.


Gli argomenti sono stati trattati con discussioni aperte e confronti, come negli anni precedenti e con riferimenti teorici che servivano da supporto,  come chiavi di lettura con cui guardare il nostro mondo interiore.

Ognuno ha compilato un suo diario personale, da me supervisionato con suggerimenti individuali e periodicamente chi ne aveva voglia ha potuto condividere i suoi processi di cambiamento, obiettivi programmati o difficoltà incontrate.


Nel dettaglio i fili conduttori e interrogativi vari, che ho portato sono i seguenti:

Le risorse e le passioni.

L'accettazione degli errori: non sbagliare è impossibile e frena la curiosità.

La sicurezza come conquista quotidiana.

La consapevolezza dell''incertezza delle cose .

Dal labirinto delle nostre emozioni facciamo emergere il nostro intimo.

Quanto tempo abbiamo?

 

Nel bilancio finale posso dire che abbiamo rintracciato veramente tante risorse, che sono state utili per discutere dell’importanza quotidiana di vivere con maggior coscienza quello che ci capita. Non importa se dobbiamo preparare una torta, guidare o mangiare, oppure parlare con un amico o ancora portare a termine un lavoro delicato, ogni volta si può procedere ponendo attenzione a quello che facciamo. E non ci deve condizionare il risultato perfetto, ma l’intenzione giusta per vivere senza troppa ansia e per essere in sintonia con i propri limiti, è fare il meglio di sé credendo vivamente nelle proprie potenzialità.

Per tutti scoprire che non si deve puntare sulla certezza, ma muoversi così spontaneamente dando valore a tutto, che presentandosi diventa una opportunità, è stato un punto di svolta. Eccoli raccontare con timidezza e tranquillità quello che sentivano, riportare in gruppo quello che era capitato durante la settimana e ripensare a quello che ci eravamo detti. Luisa ha riferito ad un incontro: “Patrizia ho pensato molto alla tua indicazione di concentrarsi sul  presente e ogni volta che mi monta il dubbio sul futuro, mi arresto e dico a me stessa di fermarmi a guardare quello che è, non quello che sarà”. Oppure Nadia ci  ha raccontato che per sperimentare il processo di consapevolezza si è messa a cucinare per i figli il fritto e lo ha fatto con amore, riuscendo a stupire tutti. Renzo ha condiviso con noi il piacere di essere nonno e di aver grazie ai nostri incontri superato il timore di non poterla veder crescere, per eventuali malattie. Inutile anticipare, ora la bambina è al suo fianco e lui ci gioca , ci passa le giornate.

Quel giorno che abbiamo parlato di ricordi che evocano emozioni, Loretta ci ha raccontato di aver piantato delle rose particolari che tanto amava suo marito e di essere stata felice di metterle in terra per poterle coltivare e crescere. Che gioia sentire la sua voce e che modo delicato aveva di scrivere e leggere!

Giacomo, che ha iniziato il corso con la difficoltà di trovare lavoro, aveva dichiarato di essersi arreso e di non cercarlo più da un po’. L’ultimo giorno è arrivato tardi all’incontro perché aveva un colloquio di lavoro. Un grosso cambiamento per lui. Guardiamo sempre avanti e persistiamo nei nostri obiettivi.

E infine Laura , teneramente si è esposta per darci un esempio di situazioni  del passato che ci hanno bloccato e influenzato. Ha riferito della sua paura di parlare in pubblico e lo ha affrontato mettendosi in cattedra mostrando sicurezza e tranquillità.

E poi Begonia, con allegria ci ah parlato di tanti episodi familiari che ogni tanto l’hanno tubata, ma anche del suo modo alternativo di non mollare e trovare sempre il lato positivo delle cose.

E che dire di Elisabetta che a malincuore ha cercato di accettare che non sempre può andare tutto liscio e che pur mirando alla perfezione si sta accontentando di mettere da parte la prestazione per la sua soddisfazione: dire ogni tanto di no l’ha salvata.

Maria Assunta, ha testimoniato il suo piacere di capire come funziona la mente umana e ha accolto benissimo l’idea che si può sbagliare, perché solo così si può ripartire per fare meglio.

Antonella e le sue risate, Mariavittoria e la sua timidezza e infine Rosa Maria, Cristiana , Rossana, Raffaella, Sara e sua cognata Laura con il loro sguardo attento e curioso non si sono mai tirate indietro; hanno sempre dichiarato di voler provare a mettersi in discussione, perché la teoria era interessante, bisognava solo provare e nell’imparare a scegliere, hanno ottenuto buoni risultati.

Qualcuno è intervenuto di meno spontaneamente, ma poi una volta coinvolti tutti hanno dato il loro contributo.

Sono anche successe cose spiacevoli in questo anno, perdita di familiari, un incidente stradale e i ladri in casa. Eventi che hanno turbato, ma il venerdì ci siamo ritrovati e ne abbiamo parlato e questo ci ha unito!

Una partecipante, presente sempre nei scorsi anni, non è potuta venire perché sua sorella sta male e ha bisogno del suo aiuto. Ci sei mancata Vincenza, in bocca al lupo per tutto, ti aspettiamo ad ottobre.

Chi si vorrà unire sarà il benvenuto.