Cinque racconti e una resa dei conti

Cinque racconti e una resa dei conti

Autore:  Belacchi Filippo

Casa Editrice:  Italic

 

Belle le descrizioni dei sentimenti. Racconti comuni e riflessioni importanti si susseguono con un ritmo così veloce che a volte bisogna tornare in dietro per non dimenticare tutto.
Alla fine, un bilancio amaro emerge per il tempo perduto e la voglia di riscattarsi si lascia immaginare al lettore.. Infatti fino alla conclusione del testo non è chiaro se il protagonista affronterà la situazione per un nuovo cambiamento: sembra desideroso ma bloccato.
Grandi spunti sono forniti nel libro sulle difficoltà relazionali, sulle sofferenze subite quando le cose non funzionano e sulle paure dell’altro,del legarsi. In quelle pagine si coglie lentamente che sotto il timore di lasciarsi andare aleggia la difficoltà di rischiare, di donarsi senza troppe aspettative, per timore di essere abbandonati e delusi o quantomeno amareggiati.
E’ descritta perfettamente secondo me la dinamica disordinata del rapporto padre-figlio;ovvero l’incapacità di entrambe di comunicare, sostenersi. Il messaggio di Andrea, il protagonista che riferisce al padre è chiaro: “sei una brava persona, ti vogliono bene, sei di conforto a qualcuno, ma io e te non riusciamo a capirci ad amarci..”.
Inoltre, vengono accennati discorsi sul fallimento esistenziale, sulle paure e le tensioni, sul panico e sulla rabbia, sul risentimento verso tutto e tutti. Se da un lato si mostrano a tratti le sensazioni di eccitazione per una nuova vita, per altre opportunità, poi compaiono le paure che frenano: contraddizioni sempre presenti nell’animo in subbuglio e che provano a risolversi nel momento in cui al pensiero si sostituisce l’azione, con un progetto nuovo.
Ho trovato diversi argomenti che fanno da filo conduttore negli episodi narrati.
1) Il discorso sulla scrittura: il protagonista Andrea scrive per liberare l’animo e legge per educarsi alla vita, per sperimentare nuove cose e per correggere il suo modo di esprimersi. Leggere, capire e riferire, per poi ascoltare e accogliere fanno parte di una dinamica senza fine che possono sintetizzarsi nell’espressione leggo e scrivo e dunque sono.
2) Le osservazioni sulla solitudine e su quelle domande senza risposta che conducono alla ricerca del senso della vita.
3) Gli accenni su malessere, sulla disperazione a cui si va incontro quando sembra di stare in un vicolo cieco.
4) L’esigenza di arrivare ad una visione generale delle cose: la voglia di fare il punto ad un certo momento arriva e se non si è soddisfatti non si può che ripartire con uno spirito rinnovato, cercando di liberasi delle vecchie abitudini.


Intenso, piacevole da seguire e da rileggere per ritrovarci ancor nuove riflessioni.

 

Ho preso questo testo nella biblioteca di Loreto, dove vivo, ma è possibile acquistarlo anche on line.
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788896506356/Cinque_racconti_e_una_resa_dei_conti/Belacchi_Filippo.html