Guardare il mondo per capirsi

INTERROGARSI SU COSA SI E’ E SI VUOLE SIGNIFICA OPERARE UNA MESSA IN DISCUSSIONE PERIODICA DI SE’ E UNA RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI

Per valutare oggettivamente il malessere e le situazioni di crisi occorre riassestare il sistema in squilibrio.
Per fare ciò la mente ha bisogno di relax, di guardare il mondo a 360° come spettatore. Passeggiare in campagna, lontano dai rumori distraenti o immergersi nell’atmosfera creata dalle note di una melodia sonora o ancora lasciarsi coinvolgere dalle scene rappresentate a teatro a al cinema indubbiamente favorisce questa condizione.
In tal senso si può viaggiare “fuori dai comuni condizionamenti” per recuperare dimensioni interne che appartengono alla nostra natura. Quali mezzi abbiamo per allontanarci dai meccanismi automatici e muoverci alla scoperta di altre opportunità? Ciò che procura benessere è per ognuno diverso; si configura nei termini di uno stile di vita, calibrato sui propri bisogni e necessità. E’un sistema fatto su misura sul singolo. Tale modo di procedere, associato ai momenti cruciali dell’esperienza, si trova nella messa in pratica e nel perseguimento di quegli interessi che esaltano le proprie potenzialità. In sostanza, attraverso la musica, lo sport, il giardinaggio, gli hobby vari e qualsiasi altra attività (es. lettura, ricamo, pesca…), in cui ognuno mette a frutto le proprie risorse, l’uomo riesce a dare valore alle sue competenze e ad impegnarsi per ottenere nuove abilità. Si tratta di un cammino non facile che si perfeziona continuamente e che stimola l’uomo affinché possa mettersi alla prova per valutare le proprie capacità.
Ecco perché si usano canali diversi ovvero i suoni, i movimenti, i colori, i disegni o le arti manuali e le rappresentazioni teatrali, tutti tentativi legittimi per rintracciare i pensieri privati di ognuno. Questi all’inizio, quando si affacciano alla mente non sono che proposizioni confuse, ma quando si decide di esprimerle si ordinano secondo una logica precisa, quella necessaria per farle comprendere ad ipotetici interlocutori.
Personalmente è in spiaggia o passeggiando in montagna e nei boschi che sono riuscita a tradurre in parole i miei vissuti. Dai pensieri originari ho cercato di usare un codice universale, quello della scrittura, sforzandomi di fare chiarezza sui miei turbamenti emotivi e su quelle sensazioni sgradevoli mal tollerate. Ho provato poi a confrontare i miei errori con un parametro più solido costituito da alcuni principi cardine di verità, fondamentali per vivere in modo profondo e sincero, svincolandosi dalla finalità spesso ricercata di ottenere vantaggi in termini di riconoscimento o buona sorte. Uno strumento indispensabile per un simile percorso è saper riflettere per vivere in modo più consapevole e per rendersi conto delle proprie possibilità, al fine di poterle utilizzare al fine di conquistare una personalità libera e armoniosa. La riflessione regola e indirizza positivamente lo sviluppo del sentimento e inducendo all’analisi e all’interpretazione della propria esistenza migliora il modo di affrontare gli eventi. La verità delle cose si ritrova non nel tumulto e nelle frenesie quotidiane, piuttosto in una ricerca silenziosa e in una valutazione oggettiva e completa di ogni situazione, che la riflessione facilita. In tutta calma l’uomo prende coscienza delle risorse interiori e può con questa consapevolezza chiara sfidare le difficoltà perché riesce a vedere meglio le relazioni, le radici delle abitudini e le trame segrete che regolano giudizi pensieri e propositi. Quasi subito si allentano le catene e le trappole della memoria, legata a traumi passati, che se rimane circoscritta a quei fenomeni primordiali crea delle barriere e preclude certi scenari non includendoli nel repertorio delle possibili scelte. Una buona autostima ha un impatto significativo sulla persona e può divenire una spinta importante per il cambiamento e miglioramento della qualità di vita.