Pensieri utili e inutili

Pensieri utili ed inutili

I pensieri sono i nostri compagni di viaggio in ogni occasione. E’ grazie ai nostri pensieri che siamo guidati verso le scelte e le azioni quotidiane.

Un pensiero ha il potere di farci guardare gli eventi con curiosità o con timore. Perché se solo ipotizziamo che sta per accadere qualcosa di magico, la nostra emozione positiva ci accende e ci muove verso l’obiettivo con allegria. Ma se per qualche ragione ci sfiora l’idea che siamo in pericolo, il nostro pensiero si distorce e con dei giri acrobatici generalizza e rende catastrofico presente passato e futuro. A quel punto siamo in trappola, pensare non porta benefici, ci demolisce e ci ingabbia.

I problemi esistono, non si possono evitare totalmente e allora è importante partire da questa verità per cercare quell’approccio migliore per affrontare ogni situazione con grinta e speranza. 

Un esercizio che può aiutare a mantenere la lucidità e nello stesso tempo a tenere conto delle sensazioni che proviamo è quello di fermarsi ad osservare da vicino ciò che ci accade e registrare tutte le riflessioni e i ragionamenti che facciamo di fronte a quanto stiamo esaminando e vivendo. Essere protagonisti non facilita l’operazione, ma se ci distacchiamo un attimo e riusciamo a vederci in terza persona, possiamo allargare la prospettiva di valutazione e passare dal quadro alla cornice in più riprese, per evidenziare i dettagli ma anche inquadrare tutto in un contesto più ampio. Un lavoro che presuppone tempo e pazienza.

Sto formulando dei pensieri che mi servono per risolvere la problematica o sono troppo preoccupato delle conseguenze, da sentirne la pressione?

Sono interessato a stare bene, a fare il mio cammino e a correggere le imperfezioni mano mano che arrivano, o sono ossessionato dai giudizi e dai risultati?

Mi spaventa tantissimo di fallire, ovvero di scoprire che quella strada non fa per me?

Mettiamo su due colonne i pensieri utili e quelli inutili. Iniziamo da qui. 

Il pensiero è utile se motiva a procedere, migliorare, seguire vie alternative. Un pensiero è inutile se mi porta a considerarmi inadatto e non all’altezza bloccando quel necessario processo di cambiamento che serve quando una cosa non la sappiamo fare ma vogliamo imparare a farla. 

Se le mie ansie e preoiccupazioni rendono tutto nero e mi fanno entrare nel tunnel della disperazione, vuol dire che ha preso il sopravvento al dimensione dell’irrezionalità, quella condizione in cui il pensiero si confonde con la realtà Se penso che tutto andrà male allora sarà così. Una sorta di pensiero magico che fa avverare i nostri timori. E’ chiaro che se ho paura devo ascoltare quello che provo, ma per mitigare quell’allarme e trasformarlo in una forma di prudenza in modo che sia attento alle vicende da gestire. Il fuoco brucia, non mi posso avvicinare troppo, ma alla dovuta distanza mi scalda e mi permette di difendermi dal freddo in una sosta rigeneratrice che mi consente dopo il riposo di avvicendarsi sotto il freddo e la pioggia senza danni. 

Il mio modo di pensare rigido, distorce la verità e per questo è  inutile, perché amplifica il mio malessere.

Le distorsioni più comuni, che ci portano a produrre pensieri su cui meglio intervenire sono:

  • leggere nel pensiero degli altri a proprio svantaggio;

  • predire il futuro peggiorando gli esiti;

  • catastrofizzare e immaginare che accadrà qualcosa di terribile di sicuro, senza prove;

  • minimizzare gli aspetti positivi, presenti sempre ma non riconosciuti;

  • filtro negativo che ci fa concentrare solo sulle cose negative;

  • generalizzazione eccessiva che porta un singolo episodio a demotivare;

  • pensare che le cose siano bianche o nere senza sfumature;

  • concentrarsi su doveri e aspettative che porta a non guardare gli episodi per come sono ma per come dovrebbero;

  • incolpare gli altri che pensiamo che siano causa dei nostri sentimenti e problemi;

  • fare confronti scorretti ovvero ci concentriamo solo su chi fa o sta meglio di noi;

  • tendenza ad avere rimpianti, rimanendo ancorati a quello che avremmo dovuto fare e non su quello che possiamo migliorare;

  • catena delle ipotesi negative, ci poniamo domande sull'eventualità che si verifichino particolari eventi negativi;

  • enfasi sul giudizio, consideriamo noi stessi o gli altri sulla base di buono o cattivo, invece di limitarsi a comprendere, accogliere.

  • ragionamento emotivo esclusivo; lasciamo che siano i nostri sentimenti e impressioni a interpretare la realtà. 


 

In sintesi il pensiero è utile se mi fa guardare avanti, non mi limita, è inutile se guidato da rabbia e paura si ostacola e ci fa credere che per noi non ci sia nessuna possibilità di cambiare e migliorare, evolvere e assecondare la forza grande della vita.