L'incertezza di domani

Paura del futuro: dai più giovani ai più grandi.

Molti giovani studenti vivono dei momenti di crisi, in cui emerge la paura di non essere all’altezza delle richieste sociali. Si preoccupano di non raggiungere traguardi stabili. Spesso si bloccano e hanno sintomi depressivi o attacchi di panico; percepiscono il corpo fragile come se non avessero la forza di andare avanti di fronte alle sfide della vita.

Il turbamento avvertito porta a catena ansia e incertezza e la sgradevole sensazione che qualcosa di brutto possa accadere da un momento all’altro, ostacolando il processo lineare che si desidera percorrere. Si tratta di pensieri ansiosi, in parte dovuti all’età, in parte al contesto in cui viviamo. Molti si interrogano sul fatto se hanno davvero preso la strada giusta, sentono il peso della responsabilità e non vogliono deludere le aspettative altrui. Si è da soli ad organizzare la quotidianità, vanno gestite tante emozioni legate agli eventi che capitano e alcuni ragazzi finiscono per mettere in discussione la validità della loro immagine. L’idea di sé con il desiderio che vada tutto bene è troppo rigida e finisce per non corrispondere.

Il timore di “domani”, però riguarda anche chi affronta il problema dell’età che avanza e che si trova a mettere in discussione tutte le sue certezze. C’è da fare sempre un grande lavoro su quello che si può controllare e quello che va accolto.

Per i più giovani il futuro è opportunità, progetti da concretizzare e sogni da inseguire, per chi è adulto e in parte qualche meta l’ha raggiunta; c’è la consapevolezza che il cambiamento richiesto richiede energie nuove. La sfida qui non è nel dover rinunciare a sé stessi, bensì nel reinventarsi per essere in linea con la nuova tappa di vita.

Il pensiero che crea l’ansia sta proprio nell’anticipare che non si prospetta niente di buono, che sta per succedere qualcosa che ci possa trovare impreparati. E in questa dinamica arriva il forte bisogno di non far accadere lo scenario temuto. Ma l’unica cosa su cui possiamo lavorare è l’atteggiamento, l’entusiasmo con cui ci si avvicina ad ogni giorno. Imparando a lottare, a perseverare e a tenere gli occhi aperti, sarà sempre possibile aggirare gli ostacoli e a risolvere ogni problema che si affaccia al proprio cammino. Prestare attenzione al presente, rimanere curiosi di esplorare e non restare ancorati al passato, offre la possibilità usare al meglio tutte le risorse. Il momento attuale è l’unico su cui intervenire per migliorare, perché il successo personale dipende dai nostri talenti, ma anche dalla fortuna e dall’impegno che ci mettiamo nello sfruttare la buona sorte che arriva. E soprattutto occorre tanta fede nel fatto che se anche qualcosa va storto, la guida da seguire per procedere sono i propri valori che si deve avere il coraggio di mostrare agli altri, senza paura di sbagliare o essere rifiutati.

È importante agire con consapevolezza: molte azioni della giornata vanno fatte non si ha scelta. Ma a fare la differenza è come ci si pone. Se ci si lamenta della fatica o delle ingiustizie subite non si arriva mai. Certo quando l’incertezza impedisce di vedere il punto di arrivo, viene voglia di prendere una scorciatoia. In realtà a contare è il cammino: se si ci sia avvicina alla direzione scelta, con buone abitudini quotidiane si avranno a disposizione tanti risultati visibili. Ed evidenziando delle piccole mete si potrà riconoscere che si procede sempre, un passo alla volta. Quel giorno che si è costretti a stare fermi, o per un nostro errore o malessere o per un imprevisto che mette in subbuglio il piano predefinito, ci si gode il percorso fatto. Quello diventa il momento di rinforzare l’intenzione di fare ancora meglio il giorno seguente. Si può creare il futuro adesso, tenendo bene lo sguardo concentrato sulle possibilità che offre ogni situazione. Certi giorni si è attivi e si fanno cose utili, altre ci si riposa e si fa spazio a una calma interiore, pronta ad accogliere ancora altre belle occasioni. E quando la sofferenza, la frustrazione o la delusione si affacciano, meglio viverle e accettarle, così da impegnarsi ad allargare la prospettiva con cui guardare le vicende. Se ci fa male l’incertezza, proviamo a capire che in realtà non è solo negativo non sapere come andrà, ha i suoi aspetti di imprevisto positivo, di evento che risolve con naturalezza l’incastro mentale in cui si può cadere. La paura del futuro diventa così una emozione che fa essere prudenti e che spinge a darsi da fare per inventare sempre strade alternative.