Rigore e flessibilità, come equilibrio che stempera il controllo eccessivo

Non perdere di vista se stessi, per vivere meglio.

Non controllare aiuta ad essere più spontanei e a non mettersi nella condizione di agitazione, prima del dovuto. E' un concetto intuitivo e razionalmente ci è tutto chiaro, poi emotivamente non ci torna. Per questo ripetiamo i soliti schemi che ci sembrano una soluzione ai nostri disagi e invece li mantengono. Si parla di coazione a ripetere ovvero errori che non riusciamo a sistemare. Questo avviene perché ci manca la conoscenza di cosa è giusto o sbagliato, o per lo meno entriamo in confusione. Chi sa cosa è giusto per lui, in conforme con i suoi valori e nel rispetto degli altri, non può che agire bene. Si sbaglia quando si va contro le proprie convinzioni, o quando queste sono troppo rigide oppure troppo volubili. In tal caso bisogna solo ridefinire bene in cosa si crede e riaggiornare il pensiero.

Può capitare di fissarsi a causa di paure o esperienze traumatiche che ci portano a soffrire. Però a salvarci è la nostra adattabilità di fronte alle vicende che ci coinvolgono, direttamente o in maniera indiretta. In un momento di debolezza sentire che qualcuno sta male può farmi fissare sul fatto che se la cosa capitasse a me io sarei spacciata e così mi strutturo tutto un piano per evitare che mi accada. Purtroppo però il nostro limite è che io posso attuare comportamenti corretti per evitare certi rischi, ma non gestire tutto in assoluto. Se per esempio non voglio avere un tumore, posso seguire sane abitudini alimentari, fare sport, non fumare, ma poi la certezza assoluta che il mio corpo si ammali non ce l’ho. A quel punto pensare che la malattia, nel caso ci sia diagnosticata, sia una punizione o una condanna immeritata aumenta il malessere già in partenza pesante. Putroppo c'è poco da fare: seguire le linee di un medico e affidarci a lui per la guarigione, rispettando le indicazioni. E se serve chiedere il supporto per l'aspetto psicologico. Abbiamo tutti bisogno di essere consolati.