Un controllore interno
Quando una voce interna ci comanda
Ho letto alcuni interrogativi sull'ansia. Ma come posso controllare il Super Io? (Assunta).
Innanzitutto bisogna capire come si è formato e come viene rafforzato nell'esperienza quotidiana. Si tratta di un controllore automatico, che si fa sentire quando abbiamo il nostro dialogo interno, che ci porta ad interrogarci sul fatto se stiamo agendo bene o male o se il nostro comportamento è giusto o meno. Tale meccanismo di riflessione, che con il tempo è quasi inconsapevole, deriva dalla visione del mondo, quell'insieme di convinzioni che ci sono state trasmesse e che con il tempo abbiamo assorbito e fatto nostre.
I modelli di interpretazioni dei fatti, i valori e i parametri di riferimento vengono dalla famiglia, dall'ambiente frequentato, dalla formazione di studi e pure dalla maturazione personale. Qualcosa ci viene dato e altro è frutto dell'esperienza. Non è sbagliato di per sè avere degli indicatori, ma se è troppo rigidi, ci fanno soffrire e commettere tanti errori.
Ogni tanto va rifatto il punto e ogni considerazione va rivisitata. In tal senso è importante non aderire passivamente a quanto ci hanno insegnato, ma vanno fatte delle scelte, ponderate delle strade e questa procedura ci fa sentire liberi, non schiavi di idee precostituite o arbitrarie del tipo: così fan tutti. L'adesione incondizionata è un errore, invece una valutazione ragionata ci aiuta ad essere protagonisti e non vittime degli eventi o del pensiero altrui.
Ecco un esempio.
Se penso che è giusto mettere sempre tutto in ordine e lo vivo come un impegno fondamentale, il disordine mi fa star male. Tenere pulito, mettere a posto non è un male di per sè, anzi aiuta a vivere meglio gli spazi comuni e ad organizzarsi a casa, nel lavoro. Tuttavia ogni estremismo è scorretto, porta ad andare al di là del fatto in sè e trasforma l'azione buona in una mania che perde di vita l'obiettivo primario. L'ossesione del pulito e dell'ordine, conduce all'esagerazione se si ha sempre bisogno di riordinare e se quasi non si usano le cose per non sporcarle!
Poi non si può star male se non si riesce a far tutto: è chiaro che se si pretende tutto ordinato sempre (e ci si arriva quando si guarda solo questo), l'obiettivo diventa impossibile. Basta tralasciare qualcosa, fare quello che è più importante e rimandare ad un altro momento il resto.
A se il super-io ci dice che dobbiamo pulire ancora, allora lo stoppiamo, e facciamo una nuova taratura. Insomma bisogna riflettere se veramente stiamo facendo poco o stiamo esagerato.