Strumenti di lavoro

STRUMENTI DI LAVORO NELLA PRATICA


Colloquio: la discussione aperta e libera serve per riuscire a mettere insieme i pezzi della storia di vita di ognuno. Il dialogo aiuta a fare chiarezza e spesso emozioni confuse e contraddittorie, trovano ordine grazie alla possibilità di sintesi e organizzazione che mentre si sta male si fa fatica a produrre.

Strategie di risoluzione dei problemi : uno degli obiettivi principali delle terapie di ascolto è quello di  segnalare i disagi principali percepiti e vissuti dalla persona. Una volta poi identificati i disagi vengono proposte delle strategie utili ad affrontare in modo diretto le varie problematiche.

Programmazione personalizzata di obiettivi: sapere come fare per affrontare un problema, non sempre basta. Dopo aver chiarito le questioni diventa necessario impostare un piano di risoluzione, organizzato secondo obiettivi specifici. Si tratta in pratica di mete brevi che emergono quando i desideri della persona vengono specificati. Dietro la sofferenza, si scopre un bisogno e sulla base di questo si prova a valutare se è possibile realizzarlo e come.

Schemi riassuntivi: riassumere e preparare schemi aiuta ad avere davanti agli occhi quello che non va e le strade che si possono percorrere per gestire al meglio quello che risulta fonte di malessere e insoddisfazione. Si tratta di un vero monitoraggio che consente di tenere sempre presente non solo quello che ancora non va, ma  soprattutto i progressi, che aiutano ad avere la grinta per procedere in avanti, senza scoraggiarsi quando risultati immediati non si vedono.

Compiti a casa: i lavori da svolgere nel quotidiano dopo gli incontri di terapia  servono per applicare in concreto quello che in teoria viene spiegato. In tal modo nulla viene visto come assoluto, ma è adattato perfettamente alla persona  e alla sua realtà.

Resoconto del lavoro: alla fine dell'analisi della situazione e del lavoro svolto insieme, terapeuta e cliente provano a valutare l'esito dell'intervento. Va preso in considerazione prima di tutto il processo attraverso cui si è avuta la rinascita e riconciliazione con se stessi. In effetti, per parlare di un buon esito bisogna vedere se c'è stata una discreta accettazione di quello che non funziona bene. Poi va esaminato l'impegno che c'è stato per attuare qualche cambiamento. Ecco allora che la stesura di un riassunto delle tappe raggiunte e di quelle ancora lontane favorisce la messa in evidenza dei progressi ottenuti o degli ostacoli che ancora impediscono di ottenere i risultati ipotizzati e sperati.