Fine di un rapporto
Per una storia finita c'è un nuovo inizio
Come superare la ferita emotiva determinata da una separazione o da un lutto o un conflitto che porta all'allontanamento?
Il senso di quello che è avvenuto spesso non è chiaro ed è importante prendersi un po' di tempo per riflettere, accettare quanto si è verificato, ed eventualmente decidere come agire.
Ci sono comunque cose a cui rinunciare o meglio non fare e comportamenti che è bene favorire.
Cosa non fare:
Rimuginare
Controllare
Non serve a niente complicarsi la vita a capire e rimuginare con il prensiero. Ci si domanda se si è fatto tutto per recuperare o si odia l'altro. La frustrazione di quanto è avvenuto ci tormenta e confonde. Ma il fatto è che quello che è accaduto non cambia. Va trovato il punto di vista che ci fa vivere meglio e iniziare a stare con chi ci dà leggerezza. Solo così è possibile indebolire la fissazione su cosa ci ha creato il dolore che percepiamo.
Controllare è un’altra falsa soluzione. Non possiamo modificare e supervisionare tutto per ritrovare quello che ci piaceva. Meglio aspettare e non inseguire ciò che fa l'altro che ci ha lasciato o che abbiamo deciso di non frequentare più. E se di tratta di un lutto e quindi della morte di una persona significativa, bisogna fare un lungo lavoro di recupero dei ricordi belli da interiorizzare.
Quando ci stai dentro non riesci a vedere la situazione in modo chiaro; il tempo e il distacco aiutano invece a schiarire le idee. E la vita nel quotidiano con la sensazione dell’assenza, ha bisogno di fare spazio a nuove opportunità di relazione.
Ecco che impostare nuove abitudini regolari dà avvio a nuove procedure che aiutano a trovare equilibrio. L'altro non scompare davvero rimane dentro di noi. Se è morto ci accompagna con le emozioni che ci ha dato e continua a far parte di noi. Se invece stiamo reagendo ad una storia che è finita è per noi un bene imparare a valutare correttamente la conclusione del legame. In qualche modo non funzionava, l’affetto non basta a colmare diversità e incompatibilità e noi abbiamo la possibilità di costruire rapporti più positivi nell’istante in cui decidiamo di voltare pagina, senza rancori o sensi di colpa esagerati.
Accanto a cosa è opportuno non fare, si pongono anche una serie di azioni funzionali.
Cosa fare:
Frequentare altri
Esprimersi
Darsi tempo e spazio
Elaborazione di quanto sentito.
Facciamo entrare nella nostra vita persone che ci possano aiutare. Avere punti di vista su quanto è accaduto può aiutarci a vedere il passato con più chiarezza. L'altro è fonte di consolazione, conforto e novità. E frequentare persone positive e allegre è uan grande risorsa da sfruttare.
Troviamo un modo per esprimerci. Non si tratta solo di parlare ma anche di scrivere, fare sport, leggere, per guardarsi con altri occhi. Favorire i nostri interessi e concedersi gratitudine per quello che riceviamo ci appaga.
Darsi tempo e cercare il nostro spazio senza correre significa esaminare la sofferenza e quello di cui abbiamo bisogno davvero. L'urgenza non ci fa agire in modo costruttivo ma ci porta a dipendere da scelte che non risolvono il problema ma lo alimentano. Stare insieme per paura di stare soli o per bisogno di attenzioni è spesso rischioso.
L’elaborazione infine è un processo che ci consente di dare un significato più obiettivo alla nostra storia, che si fa stare meglio senza nulla togliere a chi siamo davvero. Non si tratta di rinunciare a qualcosa che ci viene negato o sottratto ma di scegliere la strada che ci conduce alla nostra libertà. Dipendere dagli altri, o da falsi interessi ci costringe a stare male e a non vivere in sintonia con i nostri desideri.