L'approvazione
L’approvazione degli altri
Cercare sempre l’approvazione degli altri nasconde una forte paura di una valutazione negativa. Ma perché si teme quello che l’altro ha da dire?
Perché la persona non riesce a stimare adeguatamente e cioè in modo realistico le caratteristiche che la distinguono. L’autostima in questo senso è il riconoscimento oggettivo dei propri punti di forza e di debolezza, con l’accettazione dei propri limiti. Questa è l’unica dimensione che aiuta a farsi carico delle proprie responsabilità riguardo i problemi personali e che consente all’uomo di assumersi gli impegni che non vanno al di là delle proprie forze. Riuscendo a costruire un concetto di sé più flessibile e non assoluto (ho sbagliato e non combinerò mai niente di buono) è possibile usare le opinioni altrui contrarie, come informazioni utili per attuare eventuali cambiamenti o per imparare a non tener conto troppo dei giudizi che non vanno in linea con quanto nel tempo si è costruiti. Gli altri non sempre hanno ragione, a volte valutano tutto in base alle apparenze o concentrandosi su quanto noi mostriamo di noi stessi. La vera natura del nostro essere spesso la nascondiamo per paura di essere attaccati ed è questo il circolo vizioso che innesca la vera problematica. Il pensiero sotterraneo è: “non posso essere me stesso, altrimenti sono vulnerabile”. Così facendo l’altro si trova a conoscere solo una parte di noi, del tutto falsa e poco valorosa.
Ad esempio, una persona che teme di raccontare alcune sue cose personali, si chiude e non parla. Questo atteggiamento può far apparire agli occhi degli altri che il soggetto in questione sia restio a parlare perché vuole stare sulle sue e non condividere le sue esperienze. Tale chiusura può condurre gli altri ad allontanarsi e si crea così un circolo di incomprensioni sempre più grandi.
Il bisogno di approvazione dipende da alcune convinzioni profonde che l’uomo costruisce nel valutare in modo rigido le situazioni in cui è coinvolto quotidianamente.
1. Devo essere il migliore.
2. Devo essere perfetto.
3. Se non sono perfetto e il migliore in assoluto sono un disastro.
4. Se sono un disastro non valgo nulla.
5. Se mi giudicano male vuol dire che non sono degno di rispetto e non valgo molto.
6. Se non ho un valore riconosciuto, la vita è inutile e rimarrò sempre solo.